Carta d’identità di : SAN FRANCESCO D’ASSISI
NOME: Francesco
Francesco nasce in Assisi da Pietro Bernardone e Monna Pica. Quando venne alla luce il padre era assente, si trovava in Francia a mercanteggiare stoffe, la madre al battesimo gli mise subito il nome di Giovanni.
Il nome di Francesco, non comune allora gli fu imposto dal padre al suo ritorno, in onore alla terra francese.
COGNOME: di Bernardone
Pietro di Bernardone si dedicava al commercio delle stoffe e Francesco per un certo periodo, su desiderio del padre, intraprende la professione del mercante. Nell’anno 1205, desideroso di diventare cavaliere, parte per combattere in Puglia, ma a Spoleto un sogno capovolge i suoi progetti. Ritorna ad Assisi ed inizia un periodo di ricerca sul senso e il valore della vita. Alcuni episodi sono fondamentali per la sua conversione: l’incontro e l’abbraccio con ilo lebbroso e il Crocifisso di S.Damiano, dal quale sente l’invito: “Francesco và, ripara la mia casa, che come vedi, è tutta in rovina”. Desideroso di fare subito la volontà del Signore, ripara materialmente alcune chiese, scoprendo solo più tardi che la sua missione è di riparare la Chiesa spirituale. Francesco, sentendo ormai più vicina la sua vocazione, si spoglia di tutti i suoi averi per vivere il Vangelo in povertà. Questo stile di vita fa subito breccia tra la gioventù di Assisi e si forma il primo gruppo di suoi discepoli.
NATO: nel 1182 ad Assisi
Francesco nasce in un periodo molto travagliato, sia per la società civile con le sue lotte interne tra i Comuni, sia per la Chiesa, a causa della presenza di eresie che ne minacciavano l’ortodossia. Francesco, uomo di pace porterà con il suo esempio un sano rinnovamento nella società del suo tempo e nella Chiesa. Dante, nela Divina Commedia, canterà con effetto mirabile l’importanza della nascita di Francesco, lo paragona al sole che nasce per rischiarare il mondo: “Nacque al mondo un sole…”
CITTADINANZA: il creato
Francesco vede il creato come una casa che Dio ha donato agli uomini e vi contempla la sua sapienza, potenza e bontà. Per questo chiama tutte le creature fratello e sorella, perché le sente dono e mezzo per giungere a Dio creatore. Il creato è fatto per l’uomo e in funzione di esso: occorre quindi farne buon uso e non abusarne.
Nell’anno 1979 il papa Giovanni Paolo II lo proclama Patrono dell’Ecologia, perché: “Ha onorato la natura come un dono meraviglioso dato da Dio al genere umano”.
RESIDENZA: Assisi e dintorni
Francesco ad Assisi ha i primi segni della sua vocazione: l’incontro con il lebbroso, l’ascolto del Crocifisso di S.Damiano e la prima sequela di persone che rimangono colpite dal suo stile di vita. Nel 1208 nella chiesa di Santa Maria degli Angeli, ascoltando il brano del Vangelo dove Gesù invia glia Apostoli a predicare, si sente chiamato all’evangelizzazione e manda i suoi primi frati a predicare nelle quattro direzioni del mondo. Il desiderio di annunciare il Vangelo è talmente forte in Francesco che intraprende un apostolato itinerante in diverse zone d’Italia, non solo, ma si reca anche in Egitto per predicare al Sultano, impressionandolo per il suo coraggio e la sua semplicità. Nello stesso tempo Francesco sente molto forte il desiderio di unione con Dio nella preghiera: grazie all’orazione attinge la forza per annunciare il Vangelo di Gesù. Ai suoi frati raccomanda di pregare perché: “Nessuno fa progressi nel servizio di Dio senza la preghiera”. Per questo ama risiedere, per periodi più o meno lunghi, in luoghi isolati: l’Eremo delle Carceri, La Verna, l’Isola di S.Michele, Greccio, le Celle di Cortona, Monte Casale, Fonte Colombo e altrove.
STATO CIVILE: Celibe
Francesco, però, si sente unito ad una sposa tutta particolare: Madonna Povertà. La povertà e distacco dalle cose del mondo per fissare lo sguardo sui beni celesti. Scegliendo la castità, Francesco ha rinunciato ad avere una sua famiglia per amore del Signore Gesù e si è trovato ad accudire una famiglia ben più grande: quella dei suoi frati e delle persone che ricorrono a lui.
Con la castità rinuncia ad un amore particolare con un amore universale. L’obbedienza per Francesco è riconoscere Dio come unico Signore, il quale manifesta il suo volere anche per mezzo degli uomini. Francesco chiama i superiori ministri, cioè servi, coloro che aiutano i fratelli a scoprire la volontà di Dio.
PROFESSIONE: Religioso
Al tempo di Francesco chi volesse iniziare una forma di vita religiosa doveva seguire le Regole di S.Agostino o quella di S.Benedetto ed erano regole esclusivamente monastiche, fondate su rugide gerarchie. Francesco, invece, imposta la sua vita, e quella dei suoi frati, sulla stretta osservanza della povertà evangelica, vivendo in una fraternità in cui si è tutti uguali e fratelli a servizio dei più bisognosi. Per ottenere ciò, scrive una Regola che gli fu approvata da papa Onorio III nel 1223, come egli afferma nel suo Testamento: “e dopo che il Signore mi donò dei frati nessuno mi mostrava che cosa dovessi fare, ma lo stesso Altissimo mi rivelò che dovevo vivere secondo la forma del Santo Vangelo. Ed io con poche parole e semplicemente lo feci scrivere, e il signor Papa me le confermò”.
CONNOTATI: contrassegni salienti
Tommaso da Celano, discepolo e primo biografo di Francesco, ne traccia un profilo fisico: “era uomo fecondissimo, di aspetto gioviale, di sguardo buono, mai indolente e mai altezzoso. Di statura piuttosto piccola, magro, testa regolare e rotonda, volto un po’ ovale e proteso, fronte piana e piccola, occhi neri, sopracciglia diritte, capelli scuri, barba nera e rada, naso sottile e diritto, orecchie dritte ma piccole, labbra sottili, mani scarne, tempie piane….”
SEGNI PARTICOLARI: la perfetta letizia
Uno dei segni più evidenti della vita di Francesco è la letizia, cioè la gioia. Egli ha sempre davanti le parole del Signore:”chi crede in me avrà la vita eterna”. Questa garanzia di vita eterna è per Francesco fonte di grande serenità spirituale anche nelle prove e nelle sofferenze più dure della vita. Proprio per questo modo di vivere il Vangelo in letizia, molti si avvicinavano e ancora oggi si avvicinano a Francesco e sono affascinati da lui. Un giorno frate Masseo, uno dei primi compagni, sentendo quanta fama circondava Francesco, preso da stupore, gli chiese: “perché a te, perché a te tutto il mondo viene dietro”.
Il Presepio
Una caratteristica tipica della spiritualità di Francesco è la devozione all’Umanità di Cristo e all’ Eucarestia. Egli vede in Dio, che diventa uomo, il culmine dell’umiliazione per amore verso gli uomini. Il suo primo biografo scrive: “soprattutto l’umiltà dell’Incarnazione e la carità della Passione aveva impresse così profondamente nella sua memoria che difficilmente gli riusciva di pensare ad altro”. E’ molto devoto dell’Eucarestia perché:”dell’Altissimo Figlio di Dio nient’altro vedo corporalmente in questo mondo se non il Santissimo Corpo e Sangue Suo”.
Per Francesco il Natale è la Festa delle feste, per questo “circondava di un amore indicibile Maria, la Madre di Gesù, perché aveva reso nostro fratello il Signore della maestà e la costituì Avvocata dell‘Ordine, ponendo sotto le sue ali i suoi figli”. Per dare gloria a questo evento, la notte di Natale del 1223 a Greccio, nella valle di Rieti, allestisce il primo Presepio vivente.
I TRE ORDINI francescani
Francesco ha donato alla Chiesa tre Ordini religiosi. Il primo Ordine è il ramo maschile ed è formato dai frati. Nel 1212 S.Chiara, su ispirazione di Francesco, fonda il secondo Ordine francescano, cioè il ramo femminile: le clarisse. Francesco nel 1221 fa approvare dal papa la Regola del Terzo Ordine, formato da laici che, pur vivendo nel matrimonio e nelle famiglia, testimoniano nella società l’ideale francescano.
Le Stimmate
La mattina del 14 settembre 1224 il cielo si are e Cristo crocifisso, in sembianze di Serafino, discende sul monte della Verna ed imprime a Francesco le stimmate che egli porterà nel suo corpo fino all’incontro con sorella morte, avvenuta la sera del 3 ottobre 1226 a Santa Maria degli Angeli.
Francesco è il primo cristiano, nella storia della Chiesa, a ricevere il dono delle stimmate, cioè i segni dello Crocifissione di Gesù, le piaghe delle mani, dei piedi e del costato. Così Francesco, divenuto simile a Gesù per la sua vita evangelica e le stimmate, è chiamata “Alter Christus”.
Papa Gregorio IX, il 16 luglio 1226, ad appena due anni dalla morte, lo proclamò santo.
PACE E BENE