Seguendo l'insegnamento e lo spirito di San Francesco, nascono tante
iniziative: ospedali, poderi dei poveri, assistenza ai carcerati, assistenza alle puerpere; nasce sui campi di battaglia il primo servizio di soccorso; nascono opere per la difesa di chi non può
difendersi. L’attendere fedele allo spirito di penitenza, di conversione, da parte di questi uomini e donne raccolti in fraternità, produce una presenza, e piano piano diventano forme di
assistenza che riconoscono concretamente ai più piccoli la loro dignità umana. Progressivamente tali istituzioni vengono assunte dalla società stessa e diventano parte del vivere civile.
E la fecondità espressa sul piano esistenziale in forme associate non ha certamente minor riscontro su altri piani, per esempio su quello artistico, letterario, scientifico, se si pensa a figure
come Giotto, Dante, Petrarca terziari francescani; a figure come Tommaso Moro; Colombo e Vespucci, alla ricerca di un nuovo mondo; o ancora nell’ambito scientifico, Galvani, Volta, Ampere.
Mentre nei primi secoli l’Ordine è fortemente caratterizzato da una incidenza della fraternità, nei secoli successivi sarà più la testimonianza di singoli importanti personaggi ad esprimere il
valore del vivere la penitenza nel secolo. Questo non significa che l’incidenza sia minore; ne è la prova il fatto che ogni regime oppressivo fino ad oggi ha visto sempre con grande
preoccupazione questa sorta di ordine “religioso” presente nel mondo. Basti pensare anche a tempi vicini a noi, alla soppressione delle Fraternità del Terz’Ordine Francescano operata da
Napoleone, alla proibizione durante il regime nazista di riunirsi in Fraternità, simile a quella vigente fino a pochi anni fa in tutti i paesi dell’Est.
Bisogna inoltre notare che da questa forte caratterizzazione personale che contraddistingue alcuni secoli della storia dell’Ofs, sono nate centinaia di istituzioni, proprio in quell’ardore di
conversione e di salvezza per ogni uomo che solo può scaturire dalla coscienza di essere “ministri” del Signore, da Lui mandati a costruire il suo regno di pace e di amore nel mondo.
Dal ramo del Terz’Ordine Secolare nasce già alla fine del 1300, potremmo dire, il primo ordine di suore di vita attiva: Angiolina da Marsciano ottiene il riconoscimento della vita comune pur
professando la Regola del Tof. Le varie Congregazioni di suore francescane, direttamente o indirettamente, fanno capo nel loro albero genealogico al ceppo del Terz’Ordine Francescano. Ma non
solo: anche tante altre famiglie trovano qui la loro nascita.
Citiamo per tutte l’Istituto di Angela Merici, una terziaria francescana che riesce in una forma tutta particolare ad anticipare gli istituti secolari, mettendo al centro la promozione di donne
che sentono come loro missione il servizio alla famiglia.
Tante sono le istituzioni nate da sacerdoti secolari, a cui l’ordine della Penitenza è aperto fin dal suo sorgere. Istituzioni nate spesso in modo esemplare proprio per la comunione tra laici e
sacerdoti terziari. Da Don Bosco, Cottolengo, Murialdo, Faa di Bruno, da tanti altri sacerdoti terziari francescani prende inizio una proliferazione di missionarietà sociale per la tutela della
donna, per la salvaguardia dei ragazzi, per la cura della umanizzazione del lavoro in risposta alla situazione prodotta dalla prima industrializzazione. Queste opere costituiranno il terreno
preparatorio alla Rerum novarum (promulgata dal Papa terziario Leone XIII) e alla sua attuazione che vede in primo piano terziari francescani di tutta Europa, da Leone Harmel a Leone Dehon a Von
Ketteker, a Marmillod, al Cardinal Manning, a Paolo Pio Perazzo.
L’Opera dei Congressi e le stesse Settimane Sociali hanno come ideatori e organizzatori terziari francescani (Cazzani, Toniolo, Card. Maffi, Rezzanra, Montini, Tovini…). E così dal terziario
Cardinal Ferrari con il p. Gemelli e i terziari Armida Barelli, Ludovico Necchi, Contardo Ferrini, Panighi ed altri, nasce l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Dal terziario Mario Fani nasce
il primo progetto di Azione Cattolica, sostenuta poi per oltre cinquant’anni a tutti i livelli da una dirigenza di terziari francescani. La stessa stampa cattolica nasce e si sostiene
inizialmente ad opera di vari terziari francescani (Albertario, Grosoli, Petrix …).
Che dire poi di personalità della levatura di un Dossetti, di un La Pira, che sono patrimonio non solo del popolo italiano ma del mondo intero, proprio per la loro capacità profetica? E come non
pensare a Robert Schuman, padre dell’Europa? Tra i Papi valga per tutti ricordare Giovanni XXIII, che oltre ad impostare un nuovo stile nel suo servire la Chiesa come Vicario di Cristo, innesta
la più grande trasformazione ecclesiale dei nostri tempi: il Concilio Vaticano II.
Tuttavia, aldilà di queste figure proposte a titolo esemplificativo, non possiamo non registrare un certo empasse nell’ultimo secolo, fino alla promulgazione della nuova Regola che sostituisce
quella di Leone XIII del 1883 (seconda Regola dell’Ofs). A livello legislativo l’intento di Leone XIII di rendere più semplice la Regola perché tutti potessero beneficiarne, ha lentamente
introdotto una perdita di quell’identità originale, così fortemente caratterizzante, che solo con l’attuale Regola (1978) l’Ofs sta recuperando.
Paradossalmente da parte del Papa che voleva fare del Tof la punta di diamante per la questione sociale, l’aver tolto ogni specificità francescana alla Regola provoca una perdita di identità che
unitamente ad altri fatti – quali ad es. la proibizione durante il periodo fascista di operare come Fraternità – arriverà inevitabilmente, soprattutto a partire dal dopoguerra, a creare una stasi
nella proposta francescana secolare. Per l’ingente carica di santità insita nella vocazione francescana abbracciata con coerenza, non viene meno comunque il proliferare di santità personale. E’
la santità tutta riempita dalla fatica del quotidiano, nel lavoro, nella famiglia, nell’accettazione della sofferenza, un quotidiano illuminato dalla sapienza del Vangelo, nella fedeltà alla
povertà, alla Chiesa e alla croce. Una santità che oggi emerge dalle numerose cause di beatificazione: almeno sessanta figure di terziari francescani sono tra i beati, santi e venerabili di
quest’ultima parte di secolo. Tra essi politici, casalinghe, persone inferme, lavoratori, sacerdoti e anche la prima coppia che salirà agli onori degli altari, i coniugi Beltrame
Quattrocchi.
E oggi? Oggi il Terz’Ordine è presente in tutto il mondo, con una grande varietà di espressioni e di partecipazione. Continua certamente ad avere tra le sue fila giovani, anziani, persone
sposate, vedove, celibi, consacrati, ed anche sacerdoti; persone che testimoniano la loro vocazione con dignità e con gioia anche nelle situazioni più difficili. Potremmo parlare di un vero e
proprio popolo francescano che sta cominciando a prendere coscienza di appartenere ad un organismo fraterno mondiale e chiamato a ridire nell’oggi la parola di Francesco d’Assisi vivendo sempre
più in comunione vitale reciproca con il Primo e con il Secondo Ordine. E’ una presenza più anziana in Europa come media, una presenza più giovane maggiormente incidente nella società a livello
di Terzo Mondo – Sud America e Africa. In America e in Africa molti i giovani della Gioventù Francescana e dell’Ordine Francescano Secolare che si fanno promotori di una interpretazione della
vita sociale, civile, politica a partire dal Vangelo stando in mezzo ai poveri. In Canada e anche negli Stati Uniti l’impegno dei francescani è volto soprattutto a formare una coscienza di
pacificatori, ritornando al comportamento non violento di Francesco d’Assisi. In Africa e in Asia un particolare impegno nel servizio e nella condivisione con i lebbrosi e le persone abbandonate.
E comunque anche nel vecchio mondo, al quale noi apparteniamo, c’è tutto un fermento rinnovato di presenza, una misericordia che i laici francescani sono consapevoli di aver ricevuto dal Signore
e che non possono trattenere per sé. Si sono rimesse in cammino le Fraternità che hanno scelto uno stile di condivisione, di accoglienza. E cominciano a farlo anche in forme nuove: gemellaggi
stanno nascendo con i paesi del Terzo Mondo, tra aree povere ed aree ricche. Soprattutto è in atto (e ne vedremo la fioritura nei prossimi anni) una rifondazione culturale dell’Ordine Francescano
Secolare che ha nella nuova Regola di Paolo VI del 1978 il suo punto di partenza. Questa Regola attraverso le parole stesse di Francesco poste come Prologo – “Esortazione ai fratelli ed alle
sorelle della Penitenza” – innesta la riproposta dell’Ofs per l’oggi nel recupero delle origini e dà al laicato francescano la connotazione di Fratelli e Sorelle della Penitenza con una missione
specifica, “riparare la Chiesa” nel mondo con lo stile della fraternità, portando la conversione nelle comuni attività del quotidiano.