SIATE CORAGGIOSICOME MADRE TERESA

 

prefazionedi papa Francesco al libro

 

AMIAMO CHI NON È AMATO”

 

Ed. EMI (pp. 96, 9,50)

 

 

 

 

 

 

 

C’é un’espressione di Madre Teresa, che qui non leggiamo, ma che vorrei facesse da sfondo alla mia riflessione: «Noi non siamo una ONG. Le ONG lavorano per un progetto; noi lavoriamo per Qualcuno».

 

Perciò, anch’io ripeto spesso che la Chiesa non è una ONG, perché lavora per Cristo e per i poveri nei quali vive Cristo, ci tende la mano, invoca aiuto, chiede il nostro sguardo misericordioso, la nostra tenerezza.

 

 

 

Rileggendo queste pagine ho pensato di raccogliere alcune riflessioni attorno a cinque parole.

 

 

 

PREGHIERA

 

La prima parola è preghiera. Madre Teresa ci invita instancabilmente ad attingere alla fonte dell’Amore, Gesù crocifisso e risorto, presente nel sacramento dell’Eucaristia, per poi avere la forza di soccorrerlo nei più poveri tra i poveri, con il cuore pieno di gioia. Madre Teresa iniziava la sua giornata partecipando alla Santa Messa e la chiudeva con l’adorazione a Gesù Sacramento, Amore infinito. Così, diventa possibile trasformare il lavoro in preghiera. Non dimentichiamo mai di avere un piccolo vangelo in tasca, di leggerne una pagina e di entrare anche noi nel racconto che leggiamo. Cerchiamo di entrare nei pensieri e nei sentimenti di Gesù, parliamo con Lui, chiediamo la grazia del Suo Spirito: così diventeremo uomini e donne che hanno il gusto della vita e sapremo donare uno sguardo rinnovato a chi incontriamo.

 

 

 

CARITÀ

 

La seconda parola è carità. Significa farsi prossimi alle periferie degli uomini e delle donne che incontriamo ogni giorno, provare compassione per gli ultimi nel corpo e nello spirito — e provare compassione è possibile solo quando il bisogno e le ferite dell’altro vengono accolti nel mio cuore —, farsi testimoni della carezza di Dio per ogni ferita dell’umanità. Tutto ciò è possibile quando ciascuno di noi sta con il Signore Gesù, parla con Lui, si lascia abitare dal Suo Spirito. Così noi saremo capaci di offrire quanto le persone desiderano: la presenza e la vicinanza di Dio misericordia.

 

 

 

MISERICORDIA

 

La terza è misericordia operosa. Potremmo anche dire opere di misericordia corporali e spirituali, cioè prendersi cura di tutto l’uomo e di ogni uomo. Nella Misericordiaevultus, bolla di indizione del Giubileo straordinario della Misericordia, scrivevo: «È mio vivo desiderio che il popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di misericordia corporale e spirituale. Sarà un modo per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre di più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina. La predicazione di Gesù ci presenta queste opere di misericordia perché possiamo capire se viviamo o no come suoi discepoli. Riscopriamo le opere di misericordia corporale: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti. E non dimentichiamo le opere di misericordia spirituale: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti». Madre Teresa ha fatto di questa pagina di Vangelo la guida della sua vita, la strada verso la santità, e potrebbe diventarlo anche per noi.

 

 

 

FAMIGLIA

 

La quarta parola è famiglia. In essa spicca la figura e la presenza della mamma, e così ne parla in queste pagine Madre Teresa: «Le mamme sono il cuore della casa e sono loro che formano la famiglia, accettando, amando e prendendosi amorosa cura dei loro figli. (...) [Infatti] molte delle sofferenze dei giovani sono causate dalla vita familiare. (...) È la madre che fa della casa un nido d’amore. A volte essere madre può essere un’esperienza veramente ardua, può essere una croce; ma abbiamo con noi la Madonna, la migliore delle mamme, che sempre ci insegna a essere tenere con i nostri figli». Nella famiglia, infatti, impariamo da mamma e papà a sorriderci, a perdonarci, accoglierci, sacrificarci gli uni per gli altri, donare senza pretendere nulla in cambio, pregare e soffrire insieme, gioire e aiutarci reciprocamente. In nessun’altra situazione di vita è possibile vivere come e quanto si vive in una famiglia. E Madre Teresa, in una delle risposte durante gli incontri riportati in questo libro, ci dice: «Voi dovete diventare sempre di più la gioia e la consolazione di Dio, riportando la preghiera nelle vostre famiglie. La famiglia ha bisogno di amore, comunione e arduo lavoro. E questo sarà il dono più grande che potrete offrire alla Chiesa».

 

 

 

GIOVENTÙ

 

La quinta parola è giovani. «In modo particolare mi rivolgo a voi giovani! Dicono che l’Albania è il Paese più giovane dell’Europa e mi rivolgo a voi. Vi invito a costruire la vostra esistenza su Gesù Cristo, su Dio: chi costruisce su Dio costruisce sulla roccia, perché Lui è sempre fedele, anche se noi manchiamo di fedeltà (cfr 2Tm 2,13)». Con queste parole all’Angelus a Tirana, durante la mia visita in Albania, il 21 settembre 2014, mi rivolgevo ai giovani di quella terra.

 

 

 

A tutti i giovani chiedo, ora, di non perdere la speranza, di non farsi rubare il futuro, che è nelle loro mani. Rimanete nel Signore e amatevi come Dio vi ama, siate costruttori di ponti per spezzare la logica della divisione, del rifiuto, della paura gli uni degli altri, mettetevi al servizio dei poveri, affrontate con coraggio la vita, che è dono di Dio. Volate alto, come l’aquila simbolo del paese di origine di Madre Teresa! Vi incoraggio a coinvolgere i vostri coetanei; a nutrirvi assiduamente della Parola di Dio aprendo i vostri cuori a Cristo, al Vangelo, all’incontro con Dio, al dialogo fra voi per offrire una testimonianza al mondo intero.

 

 

 

Vi benedico con affetto. Vi auguro che queste pagine facciano bene al vostro cuore come hanno fatto bene al mio, mentre invoco pace e misericordia nelle vostre case, nelle vostre famiglie, nella vostra vita. Pace e misericordia invochiamo da Dio, sul mondo intero, per intercessione di Madre Teresa.

 

 

 

 

 

 

 

PREGHIAMO:

 

O Dio, che hai chiamato santa Teresa di Calcutta, vergine, a rispondere all'amore del tuo Figlio assetato sulla croce con una carità straordinaria verso i più poveri dei poveri, donaci, per sua intercessione, di servire Cristo nei fratelli sofferenti.

Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unita dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen


5 settembre

 

santa TERESA DI CALCUTTA

 

memoria

 

 

 

 

 

 

 

Antifona d'ingresso:

 

Ecco la vergine saggia e fedele che

 

ha conservata accesa  la sua lampada per incontrare il Signore

 

 

 

COLLETTA

 

 

 

O Dio, che hai chiamato santa Teresa di Calcutta, vergine, a rispondere all'amore del tuo Figlio assetato sulla croce con una carità straordinaria verso i più poveri dei poveri, donaci, per sua intercessione, di servire Cristo nei fratelli sofferenti. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unita dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

 

 

 

 

 

SULLE OFFERTE

 

 

 

O Signore, ricevi la nostra adorazione nella memoria della santa Teresa di Calcutta vergine. Per opera di questo sacrificio perfetto, facci crescere in un amore disinteressato per Te e per i nostri fratelli.

 

Per Cristo nostro Signore.

 

 

 

DOPO LA COMUNIONE

 

 

 

O Signore nostro Dio, questa eucaristia possa rinnovare il nostro coraggio e la nostra forza. Fa' che possiamo rimanere stretti a Te, come la santa Madre Teresa di Calcutta, accettando di partecipare alle sofferenze di Gesù Cristo, che vive e regna con te nei secoli dei secoli.


 

 

LITURGIA DELLA PAROLA

 

[Propria per le Missionarie e i Missionari della Carità]

 

 

 

 

 

prima lettura:

 

 

 

DAL CANTICO DEI CANTICI (8,6-7)

 

 

 

Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perché forte come la morte è l’amore, tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe sono vampe di fuoco, una fiamma del Signore!

 

Le grandi acque non possono spegnere l’amore né i fiumi travolgerlo.

 

Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell’amore, non ne avrebbe che dispregio.

 

 

 

PAROLA DI DIO

 

 

 

 

 

SALMO RESPONSORIALE

 

Rit./ O Signore, noi siamo assetati della luce del tuo Regno

 

Signore, giudica chi mi accusa, combatti chi mi combatte.

 

Afferra i tuoi scudi e sorgi in mio aiuto.

 

Vibra la lancia e la scure contro chi mi insegue,

 

dimmi: “Sono io la tua salvezza”. Rit./

 

 

 

Poiché senza motivo mi hanno teso una rete,

 

senza motivo mi hanno scavato una fossa.

 

Li colga la bufera improvvisa,

 

li catturi la rete che hanno tesa, siano travolti dalla tempesta. Rit./

 

 

 

Io invece esulterò nel Signore per la gioia della sua salvezza.

 

Tutte le mie ossa dicano: “Chi è come te, Signore,

 

che liberi il debole dal più forte,

 

il misero e il povero dal predatore?”. Rit./

 

 

 

Sorgevano testimoni violenti, mi interrogavano su ciò che ignoravo,

 

mi rendevano male per bene: una desolazione per la mia vita.

 

Io, quand’erano malati, vestivo di sacco,

 

mi affliggevo col digiuno, riecheggiava nel mio petto la mia preghiera.

 

Mi angustiavo come per l’amico, per il fratello,

 

come in lutto per la madre mi prostravo nel dolore. Rit./

 

seconda lettura

 

Dalla prima Lettera di san Paolo apostolo ai Corinti (13,1-13)

 

Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.

 

E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.

 

E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.

 

La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l’ho abbandonato. Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto.

 

          Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!

 

PAROLA DI DIO

 

CANTO AL VANGELO

 

         Alleluia, alleluia

 

Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano grazie al vostro Padre che e' nei cieli         

 

Alleluia

 

 

 

Vangelo

 

+ DAL VANGELO SECONDO MATTEO (5, 1-16)

 

In quel tempo vedendo le folle Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli.

 

Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:

 

          “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.

 

          Beati gli afflitti, perché saranno consolati.

 

          Beati i miti, perché erediteranno la terra.

 

          Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.

 

          Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.

 

          Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

 

          Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.

 

          Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.

 

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra  ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.

 

Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.

 

Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli.

 

PAROLA DEL SIGNORE


 

 

5 settembre

 

santa TERESA DI CALCUTTA,

 

 

 

Ufficio delle Letture

 

 

 

SECONDA LETTURA

 

 

 

 

 

Dall'ultima lettera di Madre Teresa, Missionaria della Carità,

 

alle Sorelle e ai Fratelli della Carità, 5 settembre 1997

 

 

 

 

 

Miei carissimi Figli e Figlie

 

 

 

         questa lettera vi porta l'amore, la preghiera e la benedizione della Madre, affinché ciascuno di voi possa essere tutto per Gesù attraverso Maria. So che la Madre dice spesso: "Siate una cosa sola con Gesù attraverso Maria" - ma questo è perché la Madre vuole solo questo da voi, vuole solo questo per voi. Se nel vostro cuore siete tutti per Gesù attraverso Maria, e se voi fate tutto solo per Gesù attraverso Maria, voi sarete veri Missionari e Missionarie della Carità.

 

 

 

         Grazie per tutti gli affettuosi auguri che avete inviato per la festa della Società. Noi tutti dobbiamo ringraziare molto Dio, soprattutto perché Egli ci ha dato, lo spirito della Madonna come spirito della nostra Società. La fiducia amorevole e la totale donazione hanno fatto dire alla Madonna “Sì“ al messaggio dell'angelo, e la disponibile letizia l'ha fatta correre in fretta a servire sua cugina Elisabetta. Questo è così tanto importante per la nostra vita: dire “Sì” al Signore e correre in fretta a servire Lui nei più poveri fra i poveri. Rimaniamo uniti a Maria ed Ella farà crescere lo stesso spirito in ognuno di noi.

 

 

 

         Il 10 di settembre e' molto vicino. Questa è un'altra bella occasione per stare vicino alla Madonna, per ascoltare la Sete di Gesù e per risponderGli con tutto il nostro cuore. E' solo con Maria che noi possiamo ascoltare Gesù gridare "Ho sete" (Gv19,28), ed è solo con Maria che noi possiamo ringraziare nel modo giusto Dio per averci dato il grande dono della nostra Società. L'anno scorso e' stato il 50mo anniversario del Giorno dell'Ispirazione [10 settembre 1946-1996], e io spero che tutto l'anno sia stato un anno di ringraziamento. Noi non comprenderemo mai fino in fondo il dono che è stato fatto in quel giorno alla Madre per la Società, e così non dobbiamo mai finire di ringraziare Dio per quel dono. La nostra gratitudine deve diventare una forte decisione di spegnere la Sete di Gesù attraverso una vita di reale carità - amore per Gesù, amore per Gesù nelle nostre Sorelle, amore per Gesù nei più poveri fra i poveri - nient'altro.

 

 

 

         Ed ora ho appreso che Gesù ci dà un altro dono. Quest' anno, cent' anni dopo il suo ritorno a casa da Gesù, il Santo Padre sta per dichiarare '"il Piccolo Fiore", santa Teresa di Lisieux, Dottore della Chiesa. Figuratevi! Per aver fatto piccole cose con grande amore la Chiesa sta per proclamarla Dottore, come Sant'Agostino o la grande Santa Teresa di Gesù! E' proprio come Gesù ha detto nel vangelo a colui che sedeva nell'ultimo posto: "Amico, passa più avanti". Così conserviamoci molto piccoli e seguiamo la via del "Piccolo Fiore" di fiducia e amore e gioia, e porteremo a compimento la promessa della Madre di dare santi alla Madre Chiesa".

 

 

 

 

 

RESPONSORIO                                                      (Mt 25,34-35.40)

 

 

 

R./Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. *Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, venuti a visitarti?

 

 

 

V./In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.

 

 

 

R./Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, venuti a visitarti?